Sei in: Aree di studio / POESIA
Sei in: Aree di studio / POESIA
Sei in: Aree di studio / POESIA
( Octavio Paz )
Nel Lachete, Socrate, ragionando sulla definizione di “coraggio”, affermò: «Senz’altro è coraggioso il soldato che resta al suo posto e combatte contro i nemici. Che dire però di quell’altro che abbandona il posto, ma combatte mentre fugge? Sì, come gli Sciti, di cui si dice che combattono fuggendo non meno bene che mentre avanzano».
Ecco, la poesia è un atto di coraggio che richiama alla mente quell’antica popolazione nomade di guerrieri e arcieri a cavallo. È fuga dalle brutture del mondo, comprese quelle che ci portiamo dentro: ma se i suoi dardi (i versi) sono adoperati con la destrezza e la strategia degli Sciti, allora è una lotta ardita, una via alternativa di salvezza.
Henri Laborit, nel suo Elogio della fuga, scrive del veliero che, non potendo lottare contro il vento e il mare per seguire la propria rotta, per non andare alla deriva sceglie la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela, unico modo per salvare barca ed equipaggio. Il che gli permette tuttavia di scoprire, all’orizzonte delle acque tornate calme, rive sconosciute che rimangono ignote a chi ha avuto l’illusoria fortuna di seguire le rotte dei carghi e delle petroliere. Poesia: deviare per essere concreti, esplorare l’ignoto e se stessi.
Le mie sillogi sinora pubblicate sono: Giochi di spiaggia (Cultura Duemila, Ragusa 1994); L’Album (Il Club degli autori, Melegnano 1998); Argini (L’Autore Libri, Firenze 1999); Voci dalla stanza accanto (Editoriale Sette, Firenze 2001); Spigolature (Kappa Vu, Udine 2013); Quell’anno sull’Altipiano. Trenta liriche in omaggio a Emilio Lussu (Kappa Vu, Udine 2015); Autoantologia. Un gesto di consapevole presunzione (Kappa Vu, Udine 2020).