Il canto che abbandona le mie labbra
– come d’autunno cadono le foglie –
si sparge a terra e al vento come sabbia,
ma come sabbia all’aria non si scioglie:
è forte, mi ritrae e mi trascende,
è come un’onda viva all’infinito,
persa nel mare dove mai si perde,
giunta alla riva per tornare indietro.
Tutto cadrà, ma v’è Uno che regge
questo cadere eterno d’ogni cosa,
ricomponendo tutto nella legge
che rende dolce la caducità
della poesia, che ferma e senza posa
girovagando cerca eternità.
Il canto che abbandona le mie labbra
– come d’autunno cadono le foglie –
si sparge a terra e al vento come sabbia,
ma come sabbia all’aria non si scioglie:
è forte, mi ritrae e mi trascende,
è come un’onda viva all’infinito,
persa nel mare dove mai si perde,
giunta alla riva per tornare indietro.
Tutto cadrà, ma v’è Uno che regge
questo cadere eterno d’ogni cosa,
ricomponendo tutto nella legge
che rende dolce la caducità
della poesia, che ferma e senza posa
girovagando cerca eternità.