Vince Mondini con il libro-verità su Cadorna il generale emblema dell’arroganza del potere
7
SETTEMBRE
2018
dal “Messaggero Veneto”.
“Il capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna” (il Mulino, 2017), volume di Marco Mondini, ha vinto la quinta edizione del premio nazionale di Storia contemporanea…
di VALERIO MARCHI
“Il capo”
Il volume di Marco Mondini “Il capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna” (il Mulino, 2017) ha vinto la quinta edizione del premio nazionale di Storia contemporanea “Friuli Storia”. Nato per iniziativa e con il sostegno della Fondazione Friuli, della Regione Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Udine, il premio è realizzato con il contributo di Poste Italiane Spa e in collaborazione con il Comune di Udine e l’Università degli Studi di Udine e con la mediapartnership del Messaggero Veneto. Per aggiudicarselo bisogna convincere prima la giuria di esperti, che sceglie tre finalisti, poi quella popolare.
Mondini ha ottenuto il 41% dei voti dei lettori. Staccato di pochissimo, con il 39%, Emanuele Ertola, autore di “In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero” (Laterza, 2017). Terzo, ma anch’esso di eccellente livello, il saggio di Marco Monte “La grande carestia del 1813-1817 in Friuli. L’ultima grande crisi di sussistenza del mondo occidentale” (Gaspari, 2017).
Il vincitore, che insegna all’università di Padova, ritiene di avere ricevuto la migliore risposta – quella del pubblico – alla domanda che si era posto all’inizio del suo lavoro: è necessario raccontare per la prima volta sine ira un personaggio così importante e controverso della nostra storia? Evidentemente sì, perché occorre smettere di considerare Cadorna un’anomalia, un genio o un demone. La sua storia, infatti, è paradigmatica dei difetti originari della nostra classe dirigente. Non fu né un criminale né un pazzo, né si divertiva a veder massacrare i propri soldati. Era un tipico generale dell’epoca, con un rispetto della vita umana molto diverso dal nostro e con i difetti culturali della sua generazione. Rileggerne la vicenda significa dunque fare i conti con la storia del potere nell’Italia unita.
Mondini ritiene inoltre che la giuria degli specialisti abbia fatto un lavoro straordinario, selezionando fra le 79 proposte tre tematiche legate anche al nostro presente e capaci sia di suscitare dibattiti sia di smuovere chi ha ancora poca volontà di rileggere il passato con i migliori criteri del lavoro storico. Una storia dei colonizzatori italiani come quella offerta da Ertola, peraltro appassionante, mancava nel panorama storiografico; ma anche l’opera di Monte sulla “grande carestia” affronta un tema stimolante e originale, fra storia locale e globale.
La premiazione, che sarà introdotta dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, si terrà a Udine in sala Ajace il 5 ottobre alle 18. Nella stessa serata si consegnerà il primo Premio Fondazione Friuli scuole per il miglior tema intitolato “Un libro di storia che non dimenticherò”. Ha vinto Susanna Tomasin, del liceo classico Stellini di Udine, con un componimento dedicato al libro di Elpidio Ellero “Le donne nella prima guerra mondiale in Friuli e in Veneto” (Gaspari, 2015). La giuria di questo premio, presieduta dal professor Andrea Zannini dell’università di Udine, ha conferito altri due riconoscimenti agli studenti Chiara Ercolini ed Emanuele Quagliaro.
Il premio Friuli Storia risponde alla crescente domanda di storia da parte del grande pubblico. In una prima fase la giuria scientifica (Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Charles Maier, Paolo Pezzino, il presidente Tommaso Piffer, Silvio Pons e Andrea Zannini) seleziona tre opere finaliste, poi valutate da duecento lettori non legati al contesto scientifico accademico, tra cui quasi ottanta studenti, alcuni dei quali, per la prima volta, di Storia o di Italiano iscritti a istituti esteri (in particolare in Inghilterra, Slovenia e Croazia): in questo modo l’associazione Friuli Storia intende favorire la conoscenza all’estero della saggistica italiana.
Quest’anno hanno partecipato ai lavori della giuria nove ragazzi della redazione Messaggero Veneto Scuola; tre di loro saranno protagonisti della cerimonia di premiazione presentando i volumi finalisti, dando una motivazione per il voto espresso e ponendo domande agli autori.