Storia e memoria nei cimiteri ebraici
31
MAGGIO
2018
dal “Messaggero Veneto”.
A palazzo Garzolini a Udine oggi il libro. Lo studio approfondito di 200 epitaffi
di VALERIO MARCHI
Sarà presentato oggi, alle 17, nell’aula 9 di palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, in via Gemona a Udine, il libro “I cimiteri ebraici del Friuli. Cividale, Udine, San Daniele, San Vito al Tagliamento”, a cura di Pier Cesare Ioly Zorattini, Mauro Perani e Antonio Spagnuolo, edito da Giuntina e Deputazione Storia Patria del Friuli, con il sostegno del dottor Metin Arditi e The Instruments of Peace Foundation di Ginevra, della Deputazione di Storia Patria per il Friuli, della Provincia di Udine, del Comune di San Daniele. È il sesto volume della collana del “Corpus Epitaphiorum Hebraicorum Italiae”, una grande impresa culturale che Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, ha definito «una documentazione storica di essenziale importanza, un tassello della storia delle piccole e grandi comunità ebraiche italiane in continua evoluzione». Coordinerà l’incontro la profesoressa Maddalena Del Bianco, interverranno Andrea Zannini, Pier Cesare Ioly Zorattini e Mauro Perani. L’incontro è aperto alla cittadinanza.
Questo lavoro sui cimiteri ebraici del Friuli, ambizioso e riuscito, rientra a pieno titolo nel quadro delle iniziative del progetto regionale Identità culturale del Friuli. Un risultato importante, dunque, frutto di studi assidui e di ricerche ampie e documentate, che preservano e valorizzano la memoria e la sensibilità civile delle nostre terre: i cimiteri, infatti, danno la misura di una civiltà e di un popolo; nel caso specifico, poi, custodiscono un patrimonio preziosissimo per la conoscenza delle presenze ebraiche, le quali, in Friuli come altrove, hanno offerto contributi di alto rilievo alla vita economica e intellettuale.
Dopo alcune prefazioni, una premessa di Pier Cesare Ioly Zorattini e un’introduzione di Mauro Perani, sono collocati i contributi sulla storia della presenza ebraica nelle diverse località, e per la precisione: “Gli ebrei a Cividale del Friuli” (Giovanni Tomasi); “Gli ebrei udinesi e i loro cimiteri. Una vicenda di lunga durata” (Emanuele D’Antonio); “I Morpurgo a Udine” (Maddalena Del Bianco); “Gli ebrei a San Daniele del Friuli” (raccontati da chi vi scrive); “Gli ebrei a San Vito al Tagliamento” (Pier Cesare Ioly Zorattini).
Segue lo studio di quasi 200 epitaffi, compiuto da Antonio Spagnuolo e Mauro Perani, arricchito da un imponente apparato iconografico (fondamentali le rilevazioni fotografiche di Benedetto Canarutto e Maurizio Ciancia). Delle epigrafi funerarie si offre la trascrizione dei testi in italiano e di quelli in ebraico, per i secondi con la relativa traduzione, citazione e commento. Gli epitaffi, vera e propria “anagrafe incisa sulla pietra”, sono una fonte storica, genealogica e letteraria di notevole valore, la cui preservazione – visto che i testi scolpiti sulle pietre tendono naturalmente a erodersi e sbriciolarsi – è opera davvero meritoria, che consegna anche ai posteri una miniera di informazioni la cui perdita sarebbe una vera sciagura culturale. Non manca, infine, un indice dei nomi in italiano e in ebraico, utile per ricostruire le genealogie famigliari.