Duecento giurati tanti giovani: cosí vince il premio Friuli Storia
19
SETTEMBRE
2017
dal “Messaggero Veneto”.
Lo storico Piffer: la formula allargata alla gente è unica in Italia Nella sezione scuole primo lo studente dello Stellini Alia Asquini
di VALERIO MARCHI
La formula del Premio Friuli Storia è unica in Italia. In una prima fase la giuria scientifica seleziona tre finalisti, mentre nella seconda il vincitore è scelto dalla giuria di lettori, non appartenenti al contesto scientifico accademico.
Il cuore del Premio è costituito dunque dai lettori: originariamente 100 giurati, che nella terza edizione sono diventati 200 (fra cui 70 studenti); e adesso si progetta di arrivare a 400, appena raccolti i fondi necessari.
Quest’anno il “popolo” dei lettori ha assegnato il primo posto, con due soli voti in più rispetto a Bonazzi, all’opera di Maria Teresa Giusti La campagna di Russia 1941-1943 (il Mulino, 2016).
Gli altri due finalisti sono stati per l’appunto Tiziano Bonazzi (Abraham Lincoln. Un dramma americano, il Mulino, 2016) e Piero Craveri (L’arte del non governo. L’inarrestabile declino della Repubblica italiana, Marsilio, 2016).
La cerimonia di premiazione è in programma domani pomeriggio a Udine in Sala Ajace, alle ore 18. Saranno presenti i tre finalisti, che risponderanno alle domande di alcuni let-tori della Giuria. Verrà consegnato inoltre ad Alia Asquini, del Liceo classico Stellini di Udine, il premio Friuli Storia scuole. Introdurrà Giulio Giustiniani, presidente dell’Associazione Friuli Storia. Fra gli invitati Pietro Fontanini, Furio Honsell, Giuseppe Morandini, Debora Serracchiani, Andrea Zannini.
Da oggi, inoltre, partirà il “reclutamento” dei nuovi lettori per la prossima edizione. Circa metà saranno segnalati come di consueto dalle associazioni che sostengono il Premio, ma chiunque può dare la propria disponibilità entro il 31 dicembre 2017, compilando il modulo online sul sito dell’associazione (www.friulistoria.it).
Sono dunque centinaia, ormai, i lettori che hanno fatto quest’esperienza leggendo, votando e scrivendo decine di pagine di commenti che ogni anno vengono poi inviati agli autori.
D’altra parte, come ha ricordato Tommaso Piffer, «il premio è nato proprio con la principale finalità di trasmettere la passione per la Storia, che noi abbiamo scoperto negli anni o che qualcuno prima di noi ci ha insegnato».
Una vera e propria scommessa, all’inizio, che ora pare vinta: ascoltiamo infatti qualche voce esemplificativa fra le tante…
«Dopo aver partecipato alla giuria – scrive Emily, studentessa universitaria di Pordenone – la Storia ha cominciato a essere una figura amica, non più un’autorità soffocante e noiosa».
E spiega: «Abituata da sempre a leggere molti romanzi, affrontare testi storici sembrava un’impresa ardua»; tuttavia – aggiunge – «leggendo i volumi della terzina ho scoperto storie di uomini, certamente vissuti, ma che sono stati per me come i personaggi dei romanzi che ho sempre prediletto».
«Non sono un lettore abituale – ha scritto invece Paolo, consulente in pensione – e quindi mai avrei preso l’iniziativa di leggere i tre libri proposti; tuttavia sono molto contento di avere avuto questa opportunità, perché ho scoperto in me un notevole interesse per la Storia contemporanea, che mi auguro quindi di poter ulteriormente coltivare».
Da parte sua Michele, impiegato, si è detto sorpreso di come leggere un saggio storico permetta di «comprendere meglio l’attualità, acquisendo chiavi di lettura e di giudizio utili per giudicare ciò che avviene nel mondo».
Elena infine, che fa la bibliotecaria, i libri li maneggia per lavoro. Nondimeno, anche per lei fare la giurata è stata una sorpresa: «Leggere un libro con la responsabilità di valutarlo – dice – costringe a valutare prima di tutto se stessi, il grado di attenzione che si dedica alla lettura, le proprie motivazioni e le accidentalità che possono ingiustamente pesare sul suo eventuale accantonamento.
La ritengo un’esperienza davvero interessante: non si finisce mai di imparare a essere lettori».
È proprio così, non si finisce mai. E non si deve finire.