Insegnaci, o Signore,
a capire chi siamo,
insegnaci a capire che si muore,
aiutaci a capire chi non siamo.
Prima che i monti fossero, e le stelle,
Tu sei, da sempre e per sempre; Tu sei
e vegli i passi miei,
perchè sono un ribelle.
E sei da sempre l’unico riparo,
mentre mi sento un baro
che senza trucchi e senza carte implora:
“Giochiamo ancora un’ora!”.
Tritati da millenni
che sono solo sogni,
ci consumiamo in fretta – in pochi anni:
insegnaci a contare i nostri giorni.
E me ne volo via come un vapore,
e mi dileguo percependo l’ira
e il vuoto che mi attira,
se muoio senza Amore.
Rallegrami, ti prego, in proporzione
a tutta l’afflizione
che atterra la fiducia nel domani:
rafforza le mie mani!
Insegnaci, o Signore,
a capire chi siamo,
insegnaci a capire che si muore,
aiutaci a capire chi non siamo.
Prima che i monti fossero, e le stelle,
Tu sei, da sempre e per sempre; Tu sei
e vegli i passi miei,
perchè sono un ribelle.
E sei da sempre l’unico riparo,
mentre mi sento un baro
che senza trucchi e senza carte implora:
“Giochiamo ancora un’ora!”.
Tritati da millenni
che sono solo sogni,
ci consumiamo in fretta – in pochi anni:
insegnaci a contare i nostri giorni.
E me ne volo via come un vapore,
e mi dileguo percependo l’ira
e il vuoto che mi attira,
se muoio senza Amore.
Rallegrami, ti prego, in proporzione
a tutta l’afflizione
che atterra la fiducia nel domani:
rafforza le mie mani!