Ecco la piastrina dell’alpino Copetti
20
FEBBRAIO
2017
dal “Messaggero Veneto”.
La targhetta di riconoscimento del militare di Gemona è stata ritrovata in Russia
di VALERIO MARCHI
È stata ritrovata la piastrina di riconoscimento di Diego Copetti, caporal maggiore dell’8° Reggimento alpini (battaglioni Tolmezzo, Gemona, Cividale), inquadrato nella Divisione Alpina “Julia”. Nato a Gemona il 21 ottobre 1913, Diego era figlio di Antonio Copetti e Maria Tonizzo. La documentazione dell’Unirr (Unione nazionale italiana reduci di Russia, nata nel 1946 per fare piena luce sulle vicende dell’Armir e sulla sorte dei suoi componenti) lo segnala come disperso in Russia dal 23 gennaio 1943.
L’8° Reggimento, già impegnato durante il conflitto italo-greco nel 1940-41, venne inviato sul fronte russo, con l’Armata italiana in Russia, tra il 1942 e il 1943. In entrambi i casi si distinse sia per il valore sia per le ingenti perdite. In Russia partecipò infine alla tragica e a tutti nota ritirata.
Simone Bonaccorso, bellunese che lavora nella polizia a Milano, avvalendosi di apparecchiature idonee alla ricerca sul suolo di reperti bellici (metal detector) ha rinvenuto la targhetta metallica dell’alpino Copetti nei pressi di Derezovka, villaggio di circa 800 abitanti della Russia europea sudoccidentale, situato nell’Oblast (suddivisione territoriale) di Voronež, dove era presente durante la Campagna di Russia il 2° Corpo d’armata. Dal 19 dicembre 1942 ebbe inizio il ripiegamento, a seguito della rottura del fronte dopo lo sfondamento sovietico. Il Bonaccorso, avendo saputo che Paolo Garlant di Gemona (presidente dei “Recuperanti del Nord Italia”, che ricercano oggetti bellici dei due conflitti mondiali) è noto per operazioni di riconsegna di diverse piastrine di militari dispersi, si è premurato di chiedergli se fosse possibile rintracciare qualche parente prossimo del caduto. Il Garlant si è subito attivato.
È stata inoltre coinvolta l’Unirr, in primis nella persona del vicepresidente nazionale Italo Cati di Cervignano. Pensionato con il grado di primo maresciallo luogotenente, il Cati è fra l’altro un esperto nelle operazioni di individuazione, esumazione, rimpatrio e restituzione delle salme dei nostri Caduti sul fronte orientale: sono state numerose, infatti, a partire dall’inizio degli anni Novanta, le spedizioni ufficiali (coordinate da Onorcaduti, Ministero della Difesa) alle quali ha preso parte sia in Ucraina sia in Russia.
Ora si vuole restituire ai familiari, almeno in questa forma, ciò che resta del povero Diego Copetti. E, come si può facilmente immaginare, si tratta per loro (ma non soltanto per loro) di un atto di enorme valore affettivo.
La cooperazione tanto dei soggetti citati, quanto di altri che si sono prontamente messi in moto, mira dunque a questo punto all’organizzazione di una cerimonia ufficiale di riconsegna in tempi brevi, compatibilmente con le dovute procedure.